L’Analisi Prestazionale del Gran Premio del Messico 2019

L’Analisi Prestazionale del Gran Premio del Messico 2019

LE SIMULAZIONI DEL VENERDI’

Tutti i top team hanno testato esclusivamente la gomma Soft e la gomma Media, soltanto Bottas ha provato la Hard in uno stint. Il dato principale che è emerso dalle simulazioni è stato l’alto degrado dovuto alla presenza del graining, all’anteriore ovviamente. Ogni notte in Messico ha piovuto e ciò sembra aver reso ogni mattina molto ‘green’ la pista’, rendendola quindi poco gommata. Il degrado è stato veramente alto il venerdì: la gomma Soft aveva un degrado al giro di 0.06s mentre la Media aveva un degrado di 0.09s. Il Messico si è quindi dimostrato un tracciato front limited, che mette a dura prova le anteriori, soprattutto nella sezione mista di curve da alta velocità.

La strategia in vista della gara non era per niente chiara. Sembrava impossibile riuscire a fare un solo pit stop, con i dati del venerdì alla mano. Il degrado era troppo alto per riuscire a fare 2 soli stint e tenere un buon ritmo. Innanzitutto, i tre top team hanno deciso di qualificarsi nel Q2 con la gomma Media, e di partire quindi con questa mescola. Hanno deciso che la gomma Soft non sarebbe potuta durare tanto con il pieno di carburante, quindi, per restare almeno sui due pit-stop, si doveva partire con la Media.

Da li in poi le strategie erano confuse. Si sarebbe potuto provare l’unico pit stop montando la Hard e cercando di andare fino in fondo oppure montando la Media e facendo poi un ultimo stint sulla Soft.

In gara, come vedremo successivamente, le strategie sono state ben diverse da ciò che era stato previsto sulla carta.

Queste erano solo alcune delle strategie possibili prima dell’inizio del gran premio.

Dal grafico delle strategie si nota chiaramente quali sarebbero state, in linea di massima, le più efficaci per la gara.

In questo grafico sono analizzate le performance di ogni mescola rispetto al degrado di ognuna. Vedremo dopo come durante la gara questi dati sono profondamente mutati.

Qui in evidenza ogni strategia in dettaglio, con gli intervalli in cui la funzione cresce

 

LA STRATEGIA DI GARA

I MOTIVI DI LECLERC E ALBON PER I QUALI HANNO MONTATO LA MEDIA AL PRIMO PIT STOP

I due piloti hanno pittato molto presto, attorno al giro 16, escludendo quindi da subito la possibilità di seguire una strategia ad una sola sosta. Avendo montato al primo stop una Media, già montata alla partenza, Ferrari e RedBull si sono trovate obbligate a fare due stop. La domanda è se avessero potuto fare diversamente montando una Soft oppure una Hard, tenendosi quindi aperta l’opzione dell’unico stop. Montando una Soft ed essendosi fermati abbastanza presto, in base ai dati del venerdì, i due piloti avrebbero corso il rischio di dover fare un terzo pit stop, per cui non potevano montare la Soft in quel momento. Montando una Hard sarebbe stato meglio, ma in quell’istante i team non avevano una visione completa della gara e le due soste sembravano ancora la strategia più conveniente della gara.

Inoltre, visto che Albon ha pittato, Leclerc ha dovuto fare di conseguenza in modo da non subire un undercut. Magari, riuscendo ad andare più lunghi, il pilota Monegasco avrebbe potuto tenersi aperte più strade.

Questa tabella riesce a dare un’idea di come Leclerc e Albon, su due soste, non abbiano avuto un passo molto più veloce nello stint centrale, anzi. Ciò ha precluso ai due di far funzionare al meglio la strategia scelta.

GLI STRATEGHI FERRARI HANNO DIFFERENZIATO LA STRATEGIA

Alla partenza le strategie non erano ancora ben definite e i team non sapevano se andar su una o due soste. Avendo due vetture in prima fila, gli strateghi Ferrari hanno deciso di differenziare le due strategie in modo da aumentare le possibilità di azzeccare quella giusta. In definitiva non è stato così per quanto riguarda la Ferrari, ma hanno almeno evitato una doppietta Mercedes, che avrebbe potuto ipoteticamente realizzarsi visto che entrambi i piloti Mercedes erano su una sosta, la quale si è dimostrata essere la più adatta.

LA DIFFERENZA DI DEGRADO TRA VENERDI’ E DOMENICA

Il venerdì, come abbiamo già spiegato, il degrado era molto alto. L’anteriore degradava molto a causa del graining e limitava così la vita della mescola. La domenica, durante la gara, le condizioni sono cambiate. La temperatura dell’aria e della pista si sono alzate, cambiando quindi di conseguenza anche il comportamento delle mescole. L’anteriore non faceva più molta fatica ad andare in temperatura come il venerdì e quindi il degrado è diminuito. Ciò ha cambiato le carte in tavola e ha fatto sì che la strategia più conveniente diventasse quella ad una sosta.

 

QUALI SONO STATE LE DIFFERENZE TRA LA STRATEGIE AD UNA E DUE SOSTE

Andare su una strategia ad una sosta significa far un pit stop in più e di conseguenza perdere circa 20 secondi rispetto a coloro che seguono la strategia a stop unico.  C’è quindi la necessità di recuperare in pista quei 20 secondi persi tenendo un ritmo molto veloce. Per questo motivo ci dev’essere una grossa differenza prestazionale tra una gomma nuova e una gomma con molti giri addosso.

LA STRATEGIA DI LECLERC

Leclerc, essendo su due soste, avrebbe dovuto tenere un passo molto veloce nel secondo e nel terzo stint recuperando circa 10 secondi in ognuno dei due. Per questo dai box gli strateghi lo informavano che doveva tenere un passo più competitivo. Infine, Leclerc è arrivato a ridosso dei primi tre con un passo più veloce, che col passare dei giri si è attenuato fino a diventare simile a quello di coloro che gli stavano davanti. Il pilota monegasco avrebbe potuto giocarsi la vittoria o il podio nel caso in cui fosse uscita una Safety Car. Il momento chiave però in cui ha perso la possibilità reale di vincere la gara è statao durante l’ultimo pit stop, dove ha perso tre secondi circa, che in una rimonta fanno la differenza.

In questo grafico, dove sono messi a confronto gli ultimi 25 giri dei quattro piloti, mette in luce il limite della strategia a due soste utilizzata al gran premio del Messico. I piloti su due soste, dopo alcuni giri, hanno cominciato a girare su tempi molto simili a coloro che avevano la stessa gomma da molti più giri. E’ molto chiaro capire che se una gomma non permette di spingere e avere un passo molto più veloce dei piloti su una strategia avente minori stop, allora questa non può essere maggiormente competitiva. Dal grafico si vede molto bene come dopo alcuni giri i due passi convergono.

Ciao e #AlwaysKeepPushing

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