L’Analisi Prestazionale del Gran Premio del Brasile

L’Analisi Prestazionale del Gran Premio del Brasile

L’ANALISI DELLA GARA

di Niccolò Arnerich

DALLE SIMULAZIONI DEL VENERDI’

C’è stata una grande differenza tra la giornata di venerdì e la domenica: le temperature. Infatti, le prove si sono svolte con temperature molto minori, perfino di 20°C. I team si sono concentrati nel provare le due mescole più morbide della gamma, ossia la C2 e la C3, che corrispondono alla Medium e alla Soft del 2018 rispettivamente. Tutti, come spesso quest’anno, hanno lasciato perdere la Hard. Solo Bottas in genere fa uno stint su questa gomma da alcuni week-end a questa parte. Il degrado delle mescole non era elevato, con uno 0.05s/giro per la Soft e uno 0.04s/giro per la Media. La Soft, rispetto a quanto si è visto negli ultimi gran premi, ha performato abbastanza bene anche con l’alto carico di carburante e quindi solo Leclerc ha optato per la Media per partire in quanto aveva una penalità di 10 posizioni sulla griglia per la sostituzione del motore.

La strategia di gara era orientata sull’unica sosta il venerdì partendo con la soft e passando poi alla Media o alla Hard. Vederemo successivamente che la storia la domenica è stata diversa. Le chiavi per la strategia di gara sono quindi il passo gara, più che il degrado, non molto marcato, e anche saper sfruttare le varie chance che si possono creare durante la gara.

Queste erano le principali opzioni in ballo per la gara brasiliana.

Per quanto riguarda il tempo totale della gara, la strategia C sembrava spiccare, ma bisogna sempre incrociare i dati e controllare altri parametri per capire effettivamente quale sia la strategia migliore.

Dal punto di vista del tempo medio su tutto l’arco della gara, spiccano ovviamente le strategie a singola sosta, ma non di molto. Circa 2 decimi separano le strategie ad unica sosta e quelle a doppia.

Molta differenza tra la gomma Soft e la gomma Hard, che tuttavia è stata provata poco.

Qui sopra troviamo ogni strategia in dettaglio, perciò vengono evidenziati i loro punti di forze e i loro punti deboli.

Il grafico delle strategie dà l’ultima parola per quanto riguarda la strategia ottimale. Qui spiccano il piano A ed il piano B, quindi le due strategie a sosta unica.

I MOTIVI CHE HANNO PORTATO REDBULL E MERCEDES A MONTARE LA SOFT NEL SECONDO STINT

Partiti con la gomma Soft, sia Verstappen che Hamilton hanno montato la gomma la stessa gomma al primo stop, costringendosi così a dover fare due pit stop. Oltre a ciò, la gomma più morbida, durante i primi giri, non sembrava dare buoni riscontri. Solo dopo alcuni giri la gomma ha cominciato a lavorare bene facendo segnare ottimi tempi, ma fino a quel momento Vettel, con la gomma Media, era più veloce. Il motivo che ha portato entrambi i team a montare questa gomma è semplice. Al primo stop gli strateghi Mercedes hanno deciso di montare la gomma Soft per provare a fare un undercut molto potente sulla RedBull dell’olandese. Hanno considerato il pit stop come l’unico modo possibile di passarlo e hanno quindi deciso che fare un pit stop in più non sarebbe stato un problema. Questo perchè la gara si stava orientando già su quella strategia e la RedBull avrebbe deciso molto probabilmente di andare sul sicuro e copiare la Mercedes. Il muretto RedBull, infatti, ha coperto la strategia Mercedes, montando ugualmente la Soft. Entrambi non valutavano molta pericoloso ciò che in alternativa avrebbe potuto fare la Ferrari con Vettel, in quanto il passo non era all’altezza.

Dal grafico tradizionale del passo gara si vede molto chiaramente che il primo giro di Lewis Hamilton dopo il pit stop è stato molto più lento rispetto al primo giro di Verstappen, effettuato alla tornata seguente.

COSA AVREBBE POTUTO FARE DIVERSAMENTE IL MURETTO MERCEDES

Molto probabilmente gli strateghi Mercedes, durante la prima Safety Car, hanno sbagliato a dire a H Hamilton di fare l’opposto rispetto a quello che avrebbe fatto Verstappen. Cioè hanno detto che se Verstappen si fosse fermato, come ha fatto, sarebbero dovuti rimanere fuori, altrimenti avrebbe dovuto fare il contrario. Questo ha fatto sì che il pilota inglese si sia trovato a guidare una gara dietro alla Saftey Car con alle spalle dei piloti aventi gomme nuove o, almeno, più fresche. Se si fossero fermati sarebbero rimasti dietro a Verstappen, ma magari ci sarebbero state delle chance in più di giocarsela. Hanno deciso di fare l’opposto in quanto erano sicuri di non potersela giocare ad armi pari in pista e l’unico modo di vincere la gara secondo loro era provare a fare qualcosa di diverso cercando di difendere la posizione in pista.

LA QUESTIONE DEGRADO

Tutti i team erano piuttosto preoccupati vedendo che le temperature la domenica si erano alzate considerevolmente. Sappiamo quanto le mescole siano sensibili e soprattutto la Ferrari quest’anno sembra soffirire temperature molto alte. Mercedes sembra esser riuscita a trovare un maggior bilanciamento per quanto riguarda le temperature. Tuttavia, le temperature non hanno influito molto sul degrado. Ci si aspettava un degrado più elevato rispetto alle prove libere, ma così non è stato. In dati erano in linea, o addirittura più bassi.

I dati riguardanti il degrado sono stati piuttosto contenuti. Per quanto riguarda l’ultimo stint, alcuni giri lenti hanno ‘falsato’ i valori.

QUESTIONE TATTICHE AL MURETTO FERRARI

Per quanto riguarda le tattiche e la gestione dei due piloti in casa Ferrari ci sono da dire alcune cose. Seppur non vogliamo addentrarci troppo in tale questione, daremo comunque un’opinione a riguardo poichè la gestione dei piloti fa parte della strategia di gara. Alla ripartenza dopo la Sfety Car sarebbe stato più giusto far dare la posizione di Vettel a Leclerc, non solo per via del fatto che aveva un gomma nuova, quanto più perchè Leclerc era l’unico ad avere a tiro la terza posizione nel mondiale, che ora, dopo il doppio ritiro, è sempre più lontana per il monegasco e matematicamente impossibile da raggiungere per quanto riguarda il tedesco.

Ciao a tutti e #AlwaysKeepPushing

Scrivi un commento